Piazza Vecchia
dominazione
veneziana
La caratteristica Piazza Vecchia incominciò a prendere la
forma attuale nel '400 con la demolizione
di un gruppo di case che occupava
l'area antistante il palazzo della Ragione.
La piazza rappresenta il luogo e il cuore della vita politica e
amministrativa di Bergamo e di tutta la
Bergamasca.
Durante la dominazione veneziana
quest'area centrale acquistò
forme e misure rinascimentali, soprattutto
quando l'edificio sul lato occidentale
fu trasformato per divenire sede
del podestà veneto.
progetto
costruzione
Al fine di
decorare d la facciata fu chiamato
uno dei più noti artisti dell'epoca, il
Bramante, che l'affrescò nel 1477. La
piazza assunse l'aspetto definitivo con la
costruzione, sul lato est, del nuovo palazzo
del Comune, la cui prima pietra fu
posta nel 1604. Il progetto per la costruzione della casa comunale venne affidato
all'architetto Vincenzo Scamozzi, ma
l'edificio
non fu portato a termine come nel disegno
originale anche per mancanza di fondi.
Rivestito di candido marmo,
ora ospita la biblioteca civica Angelo
Mai, nel cui preziosissimo patrimonio
di pergamene, codici miniati, incunaboli,
archivi è depositata la storia della città.
Attualmente l'aspetto della Piazza Vecchia non è
quello che appariva nei secoli passati.
Scomparsi i grandiosi affreschi del Bramante,
di cui solo una parte è stata recuperata,
anche la facciata del Palazzo
della Ragione, la cui origine risale al
XII secolo, ha perso i numerosi stemmi
dei rettori di Bergamo e dei podestà che
ne ornavano la facciata.
.
Situata nella piazza, la Fontana Contarini venne costruita in marmo di Zandobbio, risulta composta da una vasca principale con base ottagonale, al cui centro uno zampillo fa sgorgare l'acqua. La vasca è circondata da statue ornamentali disposte in modo simmetrico, in primis due piccole sfingi contrapposte tra loro , l'una che osserva in direzione del Palazzo della Ragione e l'altra indirizzata verso la biblioteca civica, alla base delle quali sono poste altrettante piccole vasche che raccolgono l'acqua che sgorga dalla loro bocca, con la quale è possibile abbeverarsi.
A fianco di ognuna delle piccole vasche si trovano due piccole colonne, sulle quali sono scolpiti elementi zoomorfi quali serpenti e leoni. Su ognuno dei lati rimasti sguarniti, si collocano in modo equidistante due statue rappresentanti un leone, simbolo della Serenissima, che in quel tempo comandava la città.
La fontana deve il suo nome ad Alvise Contarini, podestà della Repubblica di Venezia, che la diede in regalo alla cittadinanza nel 1780, quando lasciò il suo incarico nella città orobica. L'intento dell'allora rettore cittadino era sia quello di abbellire la centralissima Piazza Vecchia, che di fornire agli abitanti un prezioso strumento utilizzabile per fini domestici e contro la siccità. Nel corso del 1858 la fontana fu soggetta ad una ristrutturazione completa, che modificò parzialmente le caratteristiche originarie.
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