Tempio di Giunone
Le rovine
Antica città greca
Strutturato con sei colonne di basamento in larghezza e tredici in lunghezza il Tempio di Giunone,
dedicato alla dea Era Lacinia (Giunone) moglie di Zeus, fu costruito
intorno alla metà del V secolo a.C.
nella zona maggiormente elevata dell'antica città greca.
Era usanza dell' antico popolo greco
celebrare in questo tempio i matrimoni alla conclusione di
un particolare rito che vedeva protagonista un'agnella.
Le usanze del periodo prevedeva che gli sposi prima di celebrare il rito del matrimonio portassero in offerta un'agnella alla dea
Come da tradizione l'agnella veniva
bagnata con acqua fredda: se tremava, il matrimonio non sarebbe stato felice e quindi
non sarebbe stato celebrato.
![agrigento tempio giunone tempio giunone](tempio/giunone.jpg)
Altare
Dea Era
Con il passar del tempo inoltre gli sposi si recavano presso il Tempio di Giunone
in segno di riconoscenza,
per donare la cintura della sposa che a causa della gravidanza, diventava troppo stretta.
Nell' area situata a est del tempio, esiste un altare che veniva utilizzato per i sacrifici in onore della
dea Era.
Al suo interno vi era una statua raffigurante la dea Giunone alla quale si rivolgevano gli sposi
e le donne sposate e tradite, anche per condividere il loro destino.
Il suo pavimento era in origine in marmo bianco ma durante la dominazione romana, i pavimenti vennero
sostituiti. attualmente è possibile notare delle arrossature sulle strutture, probabilmente causate da un incendio.
Restauro
Epoca romana
Edificato su di uno sperone del rialzo in gran parte costruito artificialmente,
è un edificio in stile dorico del 450 a.C. circa (m 38,15x16,90), periptero di 6x13 colonne,
con pronao e opistodomo in antis, scale per l'ispezione del tetto e krepidoma (basamento della colonna)
di quattro gradini. Se ne conservano (con anastilosi proseguite dal Settecento ad oggi) il colonnato settentrionale
con l'epistilio e parte del fregio, e solo in parte gli altri tre, con pochi elementi della cella. L'edificio, recante
i segni dell'incendio del 406 a.C., è stato restaurato in età romana, con la sostituzione delle tegole fittili
con quelle marmoree e con l'aggiunta del piano inclinato alla fronte orientale. Davanti a quest'ultimo lato ci
sono notevoli resti dell'altare.
La struttura in stile dorico del 450 a.C. aveva le dimensioni di metri 38, 16,90.
Da un lato della struttura, si possono notare gli arcosoli scavati nella roccia all'interno
delle mura, attribuiti con altri ipogei circostanti ad età bizantina, che appartengono alla vasta
area cimiteriale collegata con la chiesa dei Santi Pietro e Paolo realizzata sul finire del
VI secolo dal vescovo Gregorio all'interno del tempio della Concordia.
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