Isola di Ustica
Geografia
Superfice
La superficie dell' isola di Ustica misura circa 8,60 chilometri quadrati con circa 2,5 km di
larghezza e 3,5 di lunghezza, la posizione geografica la vede collocata nel Mare Tirreno a circa
95 km a nord-ovest di Alicudi e 67 km a nord-ovest di Palermo
A livello amministrativo l' isola di ustica è un Comune della provincia di Palermo e non appartiene
al gruppo delle Eolie.
Territorio
Grotte
Il territorio Isola di Ustica
presenta numerose grotte lungo le coste alte e scoscese,
nonchè numerosi scogli e secche situati intorno all'isola, caratteristiche per la struttura e le dimensioni
sono
la grotta
Verde, la grotta Azzurra, la grotta della Pastizza, la grotta dell'Oro, la grotta delle Colonne e gli scogli
del Medico e della Colombara, da visitare durante le escursioni organizzate.
Il clima risulta tipico dell' area mediterranea
con precipitazioni medie annue intorno ai a 500 mm, distribuite in media per circa 60 giorni l'anno con
maggior concentrazione durante i mesi autunnali e invernali.
distribuite in 68 giorni di pioggia, con minimo in estate e picco massimo in autunno-inverno.
![isola di ustica ustica sicilia](sicilia/ustica.jpg)
Museo
Archeologico
Tra i luoghi di maggiore interesse da visitare nell' isola di Ustica ricordiamo
nella
Torre di Santa Maria costruita dai Borboni, il Museo Archeologico dove sono raccolti i
resti e materiali degli insediamenti delle antiche civiltà di Ustica,
reperti della media Età del Bronzo e oggetti che provano i contatti tra i popoli preistorici del Mediterraneo.
Il Villaggio di Tramontana situato a poca distanza dal centro abitato, villaggio preistorico dell'età del bronzo
situato nell'omonima località, la sua necropoli invece si trova presso la cala del camposanto.
L' Aquario dello Spalmatore ubicato all'interno della riserva marina, raccoglie una bellissima collezione
di specie acquatiche del mediterraneo.
Trasporti
Navigazione
Per recarsi sull' isola di Ustica esistono diversi collegamenti
con il porto di Palermo medianti aliscafi e navi della Ustica
Lines e della
Siremar, in occasione del periodo estivo la rete dei collegamenti viene estesa anche
per arrivi e partenze dal porto di napoli mediante aliscafi della compagnia marittima Snav.
Per i trasporti interni all' isola di ustica è presente un servizio di bus navetta che effettua il giro dell'isola.
La flora presente vede in maggioranza le specie come
l' Artemisia arborea, Lentisco, Calycotome spinosa e Ginestra. Sono presenti anche
Ulivi, Mandorli, viti ed alberi da frutta, mentre il Monte Guardia dei Turchi è stato oggetto di
rimboschimento.
Per quanto riguarda invece la fauna le specie presenti prevedono la
la Quaglia, la Tortora, il Tordo, l'Allodola, la Beccaccia,
Gru, Piviere, Tortorino e il
Passero, mentre il Coniglio selvatico si riproduce in tutta l'isola.
In ambito marino
aragoste, cernie, dentici, ricciole, saraghi, orate, sgombri,
barracuda, pesci pappagallo, pesci balestra e spugne.
Nell' isola di Ustica nel
1986 è stata istituita la prima Riserva Marina in Italia al fine
di preservare il circostante mare dell'isola ricco di flora
e fauna marina.
Strage di Ustica
L'isola di ustica risulta molto famosa per i fatti misteriosi, relativi al volo Itavia IH870 da Bologna a Palermo, avvenuti il 27 giugno 1980. In circostanze ancora non chiarite l' aereo esplose in volo a una notevole distanza dall'isola provocando la morte di ottantuno persone tra passeggeri e equipaggio.
Dopo anni di indagini i motivi della sciagura non sono mai stati accertati con sicurezza, anche se le conclusioni maggiormente probabili prevedono le ipotesi di una bomba a bordo oppure l'esplosione di un missile sparato da un aereo da guerra in volo nella zona.
Il Giudice istruttore Priore il 31 agosto 1999, con l'ordinanza di rinvio a giudizio e sentenza istruttoria di proscioglimento, conclude che 'l'incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un'azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti'.
La quasi totale ricostruzione del relitto e notevole impiego di fondi, uomini e mezzi, esclude una bomba a bordo e un cedimento strutturale, circoscrivendo di conseguenza le cause della sciagura ad un evento esterno al DC 9.
Nella ricostruzione degli eventi, le cause più probabili del disastro sarebbero da ricercarsi nell'onda d'urto di un missile, o una quasi collisione, un evento consistente in un passaggio di un velivolo ad alta velocità vicinissimo al DC-9, provocando un sovraccarico aerodinamico sulla semiala sinistra, tale da causarne la rottura e innescare una serie di effetti che portarono alla destrutturazione in quota e alla caduta del velivolo.
Gli eventuali responsabili materiali della strage non possono, al momento, essere individuati e nel procedimento penale viene dichiarato 'il non doversi procedere in ordine al delitto di strage perché ignoti gli autori del reato'.
Nel febbraio 2007 l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, all'epoca della strage presidente del Consiglio, ha dichiarato che ad abbattere il DC9 sia stato un missile «a risonanza e non a impatto», lanciato da un velivolo dell'Aéronavale decollato dalla portaerei Clemenceau, e che furono i servizi segreti italiani a informare lui e l'allora ministro dell'Interno Giuliano Amato dell'accaduto.
Il 24 maggio 2010 lo stesso Francesco Cossiga dichiarò sui maggiori quotidiani che per non essere visto dall'aereo libico con Gheddafi, un aereo francese era sotto quello italiano, partì un missile 'per sbaglio, volendo colpire l'aereo del presidente libico'.
Il 27 giugno 2007 è stato aperto a Bologna in via di Saliceto 5, il Museo per la memoria di Ustica, contenente l'aereo così come era stato ricostruito durante le indagini. Un libretto con le foto degli oggetti viene consegnato ai visitatori.
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L'isola di ustica risulta molto famosa per i fatti misteriosi, relativi al volo Itavia IH870 da Bologna a Palermo, avvenuti il 27 giugno 1980. In circostanze ancora non chiarite l' aereo esplose in volo a una notevole distanza dall'isola provocando la morte di ottantuno persone tra passeggeri e equipaggio.
Dopo anni di indagini i motivi della sciagura non sono mai stati accertati con sicurezza, anche se le conclusioni maggiormente probabili prevedono le ipotesi di una bomba a bordo oppure l'esplosione di un missile sparato da un aereo da guerra in volo nella zona.
Il Giudice istruttore Priore il 31 agosto 1999, con l'ordinanza di rinvio a giudizio e sentenza istruttoria di proscioglimento, conclude che 'l'incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un'azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti'.
La quasi totale ricostruzione del relitto e notevole impiego di fondi, uomini e mezzi, esclude una bomba a bordo e un cedimento strutturale, circoscrivendo di conseguenza le cause della sciagura ad un evento esterno al DC 9.
Nella ricostruzione degli eventi, le cause più probabili del disastro sarebbero da ricercarsi nell'onda d'urto di un missile, o una quasi collisione, un evento consistente in un passaggio di un velivolo ad alta velocità vicinissimo al DC-9, provocando un sovraccarico aerodinamico sulla semiala sinistra, tale da causarne la rottura e innescare una serie di effetti che portarono alla destrutturazione in quota e alla caduta del velivolo.
Gli eventuali responsabili materiali della strage non possono, al momento, essere individuati e nel procedimento penale viene dichiarato 'il non doversi procedere in ordine al delitto di strage perché ignoti gli autori del reato'.
Nel febbraio 2007 l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, all'epoca della strage presidente del Consiglio, ha dichiarato che ad abbattere il DC9 sia stato un missile «a risonanza e non a impatto», lanciato da un velivolo dell'Aéronavale decollato dalla portaerei Clemenceau, e che furono i servizi segreti italiani a informare lui e l'allora ministro dell'Interno Giuliano Amato dell'accaduto.
Il 24 maggio 2010 lo stesso Francesco Cossiga dichiarò sui maggiori quotidiani che per non essere visto dall'aereo libico con Gheddafi, un aereo francese era sotto quello italiano, partì un missile 'per sbaglio, volendo colpire l'aereo del presidente libico'.
Il 27 giugno 2007 è stato aperto a Bologna in via di Saliceto 5, il Museo per la memoria di Ustica, contenente l'aereo così come era stato ricostruito durante le indagini. Un libretto con le foto degli oggetti viene consegnato ai visitatori.
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